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La bioedilizia nelle aziende vitivinicole? Sì!

Nobile materia di ricerca e di costume, il vino è in questi ultimi anni ritornato argomento di grande attualità. Produttori e consumatori sono sempre più orientati verso la qualità, la ricercatezza e l’affinamento di gusto e sapori. In questa realtà, le aziende vitivinicole devono pensare all’importanza di una nuova immagine e nuovi canali di promozione e di comunicazione. Alcune aziende italiane si stanno promuovendo proprio attraverso un edificio contemporaneo: all’interno di una struttura per la vinificazione e la commercializzazione del vino però si ha la necessità di determinate caratteristiche dell’edificio per far fronte alle diverse fasi produttive dell’enoteca e delle cantine.



La riscoperta di metodi costruttivi tradizionali combinati con l’utilizzo delle più recenti tecnologie edili consente un concreto risparmio di energia nella gestione delle aziende vinicole. L’utilizzo di locali interrati e fuori terra ben isolati riduce al minimo i consumi per riscaldamento e per maturazione e conservazione del vino, possono essere così ridimensionati.


Inoltre l’impiego di energie rinnovabili per la copertura del fabbisogno energetico contribuisce alla diminuzione delle emissioni gas clima alteranti, come l’utilizzo di materiali come l’x-lam, impiegati nella costruzione della struttura dell’edificio. Un ulteriore aspetto nella direzione della sostenibilità è la limitazione del grado di impermeabilizzazione del terreno e l’uso efficiente della risorsa acqua nei processi di vinificazione.

Oltre al benessere termico e al comfort acustico, importanti sono anche un’elevata qualità dell’aria e l’uso ottimale della luce naturale. L’edificio poi si deve inserire rispettosamente nelle particolarità del paesaggio e dialogare con le culture presenti nel territorio.

Photo: Michael Archviz Studio

The wine tasting complex in Kakheti, Georgia. Architect: X-architecture


Tutte queste caratteristiche di un edificio sicuramente influenzano la qualità dei vini che vi nascono all’interno, un riscontro di questo fatto è dato dalla classifica WINE SPECTATOR ed. 2015, dove compaiono ben 25 vini italiani sui 100 migliori del mondo. Quindi chi investe sulla qualità di una struttura ecocompatibile, inizia ad avere riscontri.

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